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PIATTI SECONDI

Uovo in camicia su nido di patata viola e fonduta di caciocavallo

Nel periodo di quarantena da Covid-19 il motto “dal pigiama alla tuta” sembra rappresentare a pieno il nuovo stile di vita a cui abbiamo dovuto abituarci, e, come da disposizioni governative, abbiamo imparato a stare a casa, evitando di uscire se non per motivi di primaria necessità. Le camicie sono state quasi archiviate in una zona remota dell’armadio in attesa di tempi migliori in cui indossarle. E allora alla camicia ci pensiamo in un modo alternativo. Prepariamo uovo in camicia su nido di patata viola.

L’uovo in camicia: una delle preparazioni più semplici e contemporaneamente difficili della cucina. Basta poco, infatti, per sbagliare.

Affido grande importanza alla qualità degli ingredienti. E’ questa la prima grande regola generale a cui affido la buona riuscita dei piatti. In questo piatto, in particolare, è rilevante la freschezza dell’uovo. Lavorando in un contesto in cui ho imparato a ri-conoscere la qualità degli ingredienti, grazie anche al diretto contatto con i fornitori, consiglio di non sottovalutare la provenienza della materia prima. Viviamo in una terra ricca di ingredienti che sono la base della nostra cucina italiana. Perché ricercare altrove una qualità che è già presente in casa nostra?

Hai mai preparato un uovo in camicia?

Quando iniziamo a preparare l’uovo in camicia è necessario porre molta attenzione al momento della sua immersione in acqua. Iniziamo ad aprire un uovo in una ciotola senza romperne il tuorlo. Portiamo a bollore una pentola con molta acqua e dopo aver abbassato un po’ la temperatura per far sbollire, creiamo una corrente circolare affinché si formi un vortice. Dobbiamo avere cura di accompagnare l’uovo nel vortice, evitando di lanciarlo. Non deve toccare i bordi della pentola. Continuano a girare qualche minuto e lo tiriamo fuori facendo attenzione a non romperlo.

Vuoi sapere un trucco per evitare che l’uovo si rompa? Basta mettere un goccio di aceto nell’acqua di cottura.

Che dirvi della patata viola… Che sia viola, rossa, gialla, bianca io preferisco sempre cucinarla in saturazione salina (1 L di acqua, 375g di sale grosso) perché la patata ha una consistenza favolosa, setola, al palato una squisitezza. E in questo piatto l’abbinamento vi lascerà senza parole: quando il tuorlo si rompe si crea un’alchimia di consistenze e sapori che inebria anche i palati più raffinati.

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Ma non è abbastanza per questo uovo in camicia su nido di patata viola. Due tocchi finali per concludere. Il tartufo. Una chicca, dal sapore di terra. Ma se lo preferite potete optare per una granella di frutta secca. Per ultimo, ma non meno importante, la fonduta di caciocavallo.

Direi che con questo piatto stare a casa non è poi così male.

Lasciati ispirare!

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